giovedì 1 settembre 2016

Distrutto murales di Banksy del valore di oltre un milione di euro per una... ristrutturazione?!

Il murales 'La cabina spia' - Spy Booth - uno dei capolavori di Banksy andato perso.

La notizia ha fatto il giro del mondo ed è stata ripresa da moltissime testate: un famoso murales, un vero e proprio capolavoro della Street Art a livello mondiale è stato distrutto completamente. Perso per sempre.

In Gran Bretagna, a Cheltenham, a circa 200 chilometri a ovest di Londra...

...su un'abitazione privata a due piani, il famoso artista di strada Banksy, nel 2014, aveva dipinto attorno ad un'anonima cabina telefonica il suo famosissimo graffito "Spy Booth", "La cabina spia". Il murales, come potete vedere anche dall'immagine qua sopra, raffigurava tre agenti segreti, muniti di classici impermeabili, occhiali da sole d'ordinanza e tipici strumenti d'intercettazione. Le tre figure appaiono tutte intente a spiare le conversazioni della suddetta (e reale) cabina telefonica. Nonostante l'aspetto ironico e giocoso de "la cabina spiata" di Banksy, va tuttavia ricordato che l'opera, non a caso, era stata realizzata nello stesso quartiere dell'Agenzia del governo inglese per le Comunicazioni (Gchq), coinvolta nelle attività di spionaggio della famigerata NSA ovvero la National Security Agency americana. Il murales era infatti dedicato al famoso whistleblower Edward Snowden profondamente impegnato a smascherare la vastità e pericolosità dello spionaggio tecnologico di massa.

I proprietari dell'abitazione su cui si affacciava lo "Spy Booth" hanno disposto una ristrutturazione alla loro casa in cui l'opera è andata completamente persa. Nulla di strano, se non fosse per il valore astronomico e per la notorietà dell'opera.

Ed è proprio qua che sta il punto. Gran parte degli articoli giornalistici che hanno trattato la notizia hanno calcato parecchio la mano sul fatto che un'opera del valore di un milione di euro sia potuta andare completamente distrutta in una banalissima opera di ristrutturazione.

Detta così sembrerebbe l'ennesimo caso di ignoranza pagata a caro prezzo, ma le cose, questa volta, non sembrerebbero essere andate in quel modo.

Nel febbraio 2015, infatti, il comune inglese aveva emanato un apposito regolamento per proteggere l'opera in questione e per rendere impossibile ogni suo spostamento o modifica senza che l'autorità competente ne fosse informata. Eppure ciò, evidentemente, non è bastato.

Non solo.

L'edificio dove lo "Spy Booth" era stato dipinto è stato messo in vendita per 210 mila sterline all'inizio dell'anno. E chi lo ha acquistato era a conoscenza della presenza dell'opera. Il consigliere comunale di Cheltenham Mark Nelson ha infatti dichiarato che "Avevamo parlato con il proprietario. Per noi la tutela dell'opera di Banksy è sempre stata una priorità e il proprietario sapeva di avere l'obbligo di proteggerla durante i lavori di ristrutturazione".

Com'è possibile che il nuovo proprietario, pur sapendo a cosa andava in contro, abbia semplicemente fatto demolire il murales dato il suo enorme valore economico oltre che artistico?

Non sarebbe legittimo sospettare che il proprietario abbia usato la ristrutturazione come pretesto per far sparire l'opera rivendendola segretamente? Oppure non sarebbe legittimo pensare che dietro il "nuovo proprietario" si possano celare in realtà interessi politici che potevano vedere di cattivo occhio il messaggio contenuto nell'opera stessa, soprattutto tenuto conto della sua vicinanza fisica ad una sede di spionaggio di massa ed alla sua vicinanza politica ad un personaggio controverso come Edward Snowden?

Sono solo ipotesi, certo, ma è solo un'ipotesi anche quella spacciata dai giornali che vorrebbero che il proprietario dell'abitazione abbia cancellato un'opera del valore di un milione d'euro (o forse più) solo perchè non gli piaceva. E, a pensarci bene, non sembra un'ipotesi molto realistica. L'ipotesi poi che la distruzione del famoso murales sia stata dettata da pura ignoranza, benché lasciata intendere in moltissimi articoli giornalistici, parrebbe essere in palese contrasto con quanto affermato dal consigliere comunale Mark Nelson.

Ma l'incongruenza non sembra aver disturbato più di tanto la "libera" stampa occidentale. Stampa sulla cui effettiva libertà e professionalità, il vostro affezionato Panda ha sempre più dubbi.

Qualunque sia la realtà che si cela dietro a questa notizia, siamo di fronte ad un fatto che, tutt'altro che comico, trasuda invece squallore e decadenza da ogni poro.

E il vostro Panda?

Il vostro affezionato Panda sta incondizionatamente dalla parte di Banksy e della sua arte...e vi starebbe anche se quel murales e tutte le opere di Banksy fossero valse meno di un centesimo d'euro.
Il nostro cuore sa attribuire valore all'arte, a confronto del quale, qualsiasi record di quotazione, raggiunto nelle più prestigiose casa d'aste o nelle gallerie artistiche, impallidisce. E non c'è vandalo, ignorante, ladro o dittatore che possa farci un bel niente.

Buon futuro a tutti dal Panda


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