martedì 11 febbraio 2014

Le 10 regole per il CONTROLLO SOCIALE di Noam Chomsky



Oggi il vostro affezionato Panda vi propone un breve video (in italiano) che riassume le 10 regole per il controllo sociale di Noam_Chomsky. L'elenco delle 10 regole per il controllo sociale può essere visto come una sorta di "manualetto di autodifesa culturale" basato su una sana presa di coscenza delle leve di condizionamento psicologico e culturale che il potere può esercitare sui singoli e quindi sulle masse.

Nonostante Chomsky, professore al MIT, sia un linguista, un filosofo ed un teorico della comunicazione di fama mondiale, nonché il fondatore della grammatica generativo-trasformazionale, quello che spiega con queste 10 regole è estremamente semplice e basilare, ma proprio per questo indispensabile per recuperare una sana… umiltà. Il sistema attuale esalta il mito dell’individualismo per inculcare l’idea infantile ed autoglorificante di essere immuni dalle pressioni culturali a cui si è sottoposti. In questa sterile esaltazione del IO, viene quindi “spontaneo” pensare che “gli altri” si lasciano “fregare” dalla pubblicità, dai politici, dal pensiero dominante, ecc… , ma “non io!”. E’ dura accettare l’idea che certi sistemi propagandistici funzionano estremamente bene, tanto che sia lecito dire che, in quantità maggiore o minore, funzionano praticamente su tutti. L’umiltà intellettuale che le dieci regole di Chomsky dovrebbero insegnare, quindi, è quella che proviene dalla consapevolezza di essere culturalmente, psicologicamente, socialmente e politicamente vulnerabili. Può sembrare un punto di vista avvilente, ma proprio per questo stiamo parlando di quel genere d’umiltà che fa essere cauti, sospettosi, prudenti e sempre all’erta. Un’umiltà che rende un po’ meno vulnerabili (anche se mai invulnerabili!). Un’umiltà che apre le porte alla riflessione critica sulla società di massa a cui volenti o nolenti apparteniamo senza cadere nella facile tentazione di scaricare le colpe sui nostri simili. Un’umiltà intellettuale che quindi diviene la premessa di un atteggiamento culturalmente attivo, curioso ed empatico. Qualcuno potrebbe pensare che questo approccio possa portare alla tentazione di scaricare le colpe sulle élite che usano queste regole per plagiare le masse. Una preoccupazione legittima e perfettamente in linea con quel genere d’umiltà a cui il vostro affezionato Panda alludeva. Non si tratta di divenire complottisti (che bruttissima parola!), si tratta semplicemente di ricordarsi di rimanere… vigili, moderati e attivi. L’umiltà e “lo scarica barile” sono atteggiamenti incompatibili, indipendentemente da dove si preferisce scaricare il proprio barile.
Con il cuore pieno della speranza che l’umiltà intellettuale dilaghi e faccia guardare ai difetti propri ed altrui senza rancori ma con tanta voglia di riscatto e miglioramento, vi ripropongo brevemente le 10 strategie per il controllo sociale spiegate nel filmato:
  1. La strategia della distrazione.
  2. Creare problemi e poi offrire le soluzioni.
  3. La strategia della gradualità.
  4. La strategia del differire.
  5. Rivolgersi al pubblico come ai bambini.
  6. Usare l’aspetto emotivo molto più del ragionamento.
  7. Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità.
  8. Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.
  9. Rafforzare l’autocolpevolezza.
  10. Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscano

Buona visione e buon futuro a tutti (plagiati e/o plagiatori) dal Panda

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