giovedì 2 gennaio 2014

Due storie di nuoto estremo e un pensiero sulle sfide globali





I video qui sopra sono i resoconti avvincenti e veritieri di due incredibili gesta sportive:

- il primo video riguarda la storia dell’attraversamento a nuoto dei 180 km che separano Cuba dalla Florida, avvenuta alla veneranda età di 64 anni da parte di Diana Nyad;

-il secondo video riguarda invece la prima apnea statica durata ben 17 minuti (incredibilmente più a lungo di quanto fino ad allora si ritenesse possibile fare senza pericoli) effettuata da parte di David Blaine.

Cosa c’entrano queste due epiche imprese raccontate negli altrettanto epici Ted Talks (qui sopra) con le sfide che l’intera umanità è chiamata ad affrontare? Giusto per essere chiari, quando il vostro affezionato Panda parla delle “sfide che l’intera umanità è chiamata ad affrontare”, si riferisce a sfide immani, quali i cambiamenti climatici, l’esaurimento delle risorse, la sovrappopolazione, la fame nel mondo e tantissime altre come queste che, come civiltà globale, saremo presto chiamati a fronteggiare e che, sfortunatamente, dovremo affrontare tutte insieme contemporaneamente.

Quindi, tornando alla domanda iniziale, cosa hanno a che fare i racconti di imprese sportive epiche con i guai globali che ci attendono?

Apparentemente nulla, ma, se si guarda meglio, hanno qualcosa in comune. Anzi, più di qualcosa. Sono tutte sfide che sembrano travalicare i limiti umani. Sono tutte sfide che richiedono un grande coraggio e una dedizione completa. Sono tutte sfide che richiedono un elevato grado di motivazione e consapevolezza. Sono tutte sfide che comportano un elevato rischio mortale.

Ci si può sedere e fare da spettatori criticando quello che altri fanno (e spesso sbagliano nel fare) oppure ci si può buttare nella mischia impegnandosi, collaborando e faticando. Discorsi da sognatore?

Spero proprio di sì, poiché la storia (quella che conta per lo meno), da che mondo è mondo, è sempre stata foggiata dai sognatori. O pensate che nessuno sognasse di volare prima dei Fratelli Wright? Pensate che nessuno sognasse di mettere piede sulla Luna prima di Neil Armstrong? Ecc... ecc... ecc...

Senza sognatori saremmo ancora nelle caverne a spulciarci a vicenda come scimmie, alla faccia di chi sfoggia cinismo e disprezzo a buon mercato ostentando un finto e/o malinteso pragmatismo che tanto va di moda oggigiorno.

Alcune sfide vengono vinte ed altre perse, ma, se non ci si mette in gioco, la sconfitta è certa ed è ben peggiore di quella che si subisce “tentando e fallendo”. Tutti sognano di salvare il mondo. Non è ora di rendere quel sogno comune un progetto comune ed un'agire comune? Il vostro Panda crede di sì e crede anche che, nel bene e nel male, quella che ci attende sarà un’epoca mitica come non se ne sono mai viste prima. Se alcuni sparuti sognatori sono riusciti a compiere gesta in grado di far sognare miglioni di persone, figuriamoci cosa potrebbero fare miliardi di sognatori insieme!


Buon futuro a tutti dal Panda

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