giovedì 2 agosto 2012

Aspettare non è cambiare, ovvero: la Permacultura, la Democrazia e la testa degli struzzi.




È mai possibile che in Italia le cose serie debbano essere sempre raccontate alla gente comune dai comici come Grillo, Benigni, la Guzzanti o Luttazzi?

I politici dove sono? A parte gli stomachevoli “raccattavoti” osceni, corrotti e paludati che ci tormentano da tg e talk show, i politici seri, quelli veri, dove sono finiti?

Forse non si sono tutti estinti all’epoca di Berlinguer o giù di lì, come qualcuno crede. Forse se ne sono andati spontaneamente, lasciando campo libero alle loro “copie mal riuscite” che infestano oggi le nostre camere parlamentari. Forse i politici, quelli veri, ci hanno abbandonato non perché non ne nascono più, ma perché si erano più semplicemente stancati dell’indifferenza della gente comune. Forse i grandi leader del passato avrebbero anche loro gettato la spugna dinnanzi all’immensa solitudine a cui sarebbero esposti oggi. Il potere non dovrebbe essere una scusante per chi lo esercita, ma neppure per chi lo delega.

La democrazia non è roba da gente delicata. Non la si può prendere a pezzetti. In democrazia ci possono essere persone come Beppe Grillo che può piacere tanto od essere particolarmente indigesto, ma censurare od idolatrare una persona è quanto di più anti-democratico si possa concepire. La democrazia richiede (a tutti) di mantenere la calma difronte a chi non la pensa come noi, senza per questo che diventi un nemico. La democrazia richiede anche che si mantenga la calma dinnanzi a chi la pensa proprio come noi, senza che per questo divenga un “supereroe” a cui affidare ciecamente il nostro futuro. La democrazia esige moderazione e pazienza. E poiché la pazienza è la virtù dei forti, la democrazia è roba per gente molto forte. Dare spazio alla comunicazione vera, quella fatta di ascolto sincero, persuasione moderata ed accettazione e valorizzazione delle differenze, non è una cosa facile a farsi. Eppure, se non ci si riesce, come ci si può definire dei democratici? Per esserlo bisogna comportarsi con generosità verso TUTTA la comunità a cui si appartiene e non solo verso quella parte che ci piace. La democrazia non è semplicemente un’istituzione politica come qualsiasi altra, è la bontà, la forza morale e la saggezza di un intero popolo. Proprio per questo ci vogliono millenni per crearne una e pochi minuti per perderla. Occorre vigilare!

Se un comico, indipendentemente dalla sua professione e ruolo pubblico, dice qualcosa di interessante per il bene comune, se ne dovrebbe discutere con pacatezza e concretezza. Fare del suddetto comico (ma la stessa cosa vale per chiunque altro) un santo o un demonio, non è di nessuna utilità per nessuno. In democrazia non conta da che parte ci si schiera, ma come lo si fa. Ad un’opinione se ne contrapponga un’altra, senza pregiudizi, ma basandosi sui fatti, sui dati e sulle idee. Tra gridi, insulti, urli isterici e porte che sbattono è difficile invece pensar di poter trovare una soluzione democratica ai tanti problemi in corso.

Idee come la permacultura possono essere condivise (come avviene per il vostro affezionato Panda) oppure no. Che non se ne discuta affatto però pare francamente assurdo, ancor più alla vigilia di un drastico calo della disponibilità di cibo a livello mondiale. Occorre cambiare qualcosa. Così non si può andare avanti. Si può discutere sul cosa convenga fare o non fare, ma occorre soprattutto avere il coraggio di cambiare. Non lasciamo questi discorsi a politici corrotti, nicchie intellettuali, comici od attivisti solitari. Non ci sarà nessun cambiamento positivo senza l’interessamento di tutti. L’interessamento è una cosa preziosa, poiché ogni cambiamento nasce prima di tutto dalla lucida consapevolezza e volontà di attuarlo e dalla ricerca dei modi per attuarlo, non aspettando che la soluzione ci piova in mano grazie ad un miracolo. Aspettare, tacere, disinteressarsi non è cambiare.

Concetti come la permacultura non sono la cura ad ogni male, ma sono manifestazioni di una genuina bontà rivolta verso l’intera comunità planetaria e, in quanto tali andrebbero per lo meno conosciuti e discussi. Facciamo in modo che la politica torni a discutere di possibili soluzioni concrete ai tantissimi guai che ci affliggono o non si limiteranno ad affliggerci.

Serve un cambiamento radicale alla nostra cultura, economia e stile di vita. Usiamo la democrazia, la permacultura e qualsiasi altro mezzo a disposizione per effettuare quel cambiamento di cui c'è tanto bisogno. Ricordiamoci che aspettare che ogni guaio si risolva magicamente da per sé, non è cambiare, è mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi.

Buon futuro a tutti dal Panda

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