lunedì 28 febbraio 2011

Trasparenza democratica

Di politica si parla in continuazione e ognuno, giustamente, ha la propria opinione. A volte però, nella foga del confronto dialettico (e ahimè sempre più spesso dello scontro), ci si scorda che non tutto è un'opinione di parte. Alcune affermazioni, infatti, possono essere verificate oggettivamente e, cosa ancor più importante, alcuni comportamenti possono essere monitorati e misurati.

In quest'ottica si può inquadrare il rapporto RAPPORTO SULL’ATTIVITÀ DEL PARLAMENTO dell'associazione Openpolis. Un rapporto prezioso che il vostro affezionato Panda invita ognuno a consultare. La trasparenza è vitale in una democrazia...

domenica 27 febbraio 2011

Good news vs. disinformazione di massa

Desertec, Transgreen, Sahara Solar Breeder Project, Sahara Forest project, Kite gen e i suoi vari rivali dell’eolico d’alta quota, Better Place, la benzina all’idrogeno di Cella Energy, Bloombox, pannelli fotovoltaici al mirtillo, geotermia di terza generazione, l’aeroplano solare Solar Impulse, i bolidi elettrici della Teslamotors ecc... ecc... ecc... E c’è ancora chi crede che per le rinnovabili e le tecnologie verdi in generale il problema sia tecnologico/economico anzichè politico. Ancora c’è chi si chiede cosa potrà sostituire il petrolio tra 30 anni. 30 anni? E chi ce li ha 30 a disposizione? Dinnanzi a questo attendismo perenne, a questo scetticismo uniderezionale verrebbe voglia di gridare: "Ma non lo vedete cosa sta succedendo proprio in questi giorni nei paesi come Libia, Egitto, Algeria e forse presto anche in Arabia Saudita? Non avete visto cosa è successo pochi anni prima a paesi come l’Iraq e l’Afghanistan? O a paesi come la Somalia? Davvero pensate che tuto ciò avvenga per la democrazia e non per un drastico calo della disponibilità di cibo e petrolio di buona qualità e facile estrazione in rapporto all'aumento di domanda energetica globale causata dalla pressione demografica e l'inurbamento massiccio in atto in tutto il mondo? Veramente credete alle leggende metropolitane sul complotto ecologista mondiale per far credere alla gente che vi sia un cambiamento climatico inesistente? Veramente non sapete contare i gradi centigradi e il numero di fenomeni estremi accaduti negli ultimi 10 anni? Se proprio non riuscite a vedere né sospettare nulla in merito a quel che sta già avvenendo, su quale pianeta vivete?". E non è finita qui...

giovedì 24 febbraio 2011

La "plastica" e il "questo è perchè quello è"



La plastica non è solo inquinamento, è anche ingiustizia e malattie. In questo bellissimo discorso di Van Jones (tratto ancora una volta dal magnifico TED e anche questa volta con sottotitoli in italiano a disposizione), c'è non solo una visione impegnata del mondo, non solo una visione sociale o ambientale o economica, ma tutto questo e molto altro ancora fusi insieme.

Non si può essere giusti a comparti stagni ed essere veramente giusti.
Perchè limitarsi ad essere solo ambientalisti o solo paladini dei diritti sociali o solo pacifisti ecc...
Per dirla alla Pasolini: la verità non sta in un solo sogno ma in molti sogni.

La consapevolezza passa attraverso la comprensione che nulla è separato da tutto il resto. Questo atteggiamento mentale conduce ad una compassione profonda e sincera di cui il mondo ha tanto bisogno. Come diceva il Buddha: questo è perchè quello è. Niente esiste di per sé stesso, ma solo in relazione al resto del creato. Nell'esistenza di ogni più piccola parte dell'universo si riflette la storia di tutto l'universo, quindi tutto merita rispetto e amore. Tutto è magia. Tutto è affascinate. Non importa quanto piccolo, diverso o lontano sia. Nulla è usa-e-getta, al massimo siamo noi che lo rendiamo tale con la nostra indifferenza.

"L'inquinamento dovuto alla plastica che c'è in Cina non è un problema solo dei cinesi" è un modo come un altro per Van Jones per mostrarci il vero costo dell'indifferenza. L'indifferenza è la più subdola e potente fra tutte le perversioni umane. Come ha giustamente fatto notare qualcuno, infatti, l'opposto dell'amore non è l'odio, è l'indifferenza.

D'altra parte non si può amare veramente solo una persona o solo un aspetto della vita separatamente da tutto il resto, è impossibile. Se si ama sinceramente qualcosa si vuole che il mondo sia un posto degno dell'oggetto del proprio amore e non un luogo di ingiustizie, desolazione e degrado. Se si ama sinceramente si vuol essere degni di fronte all'oggetto amato. Se si ama davvero, si deve voler bene almeno un poco anche al resto del mondo e a se stessi. Ciò vale per ogni singolo aspetto della nostra intera esistenza.

La consapevolezza che conduce alla compassione sincera porta ad agire rettamente e quindi a creare un mondo migliore per tutti. Un mondo migliore d'altra parte aiuta e favorisce la consapevolezza di chi vi abita, quindi...
...Buona consapevolezza a noi tutti ed un saluto sincero a voi tutti dal vostro affezionato Panda.

mercoledì 23 febbraio 2011

L'ecologia come risorsa e non come costo o flagello morale



Ecco l'ennesimo video tratto da TED (fornito anche di sottotitoli in italiano). In questa breve conferenza Michael Pawlyn mostra con semplici ed affascinanti esempi concreti quel che è possibile fare prendendo spunto dalla natura. Una nuova visione economica che vede la preservazione della natura non come un costo o una fonte di ramanzine morali, ma come un incredibile potenziale economico ancora tutto da esplorare e sfruttare.


Buona visione a voi tutti dal vostro affezionato Panda.

P.S. - Per saperne di più sul Sahara Forest Project si veda qui oppure qui .

martedì 22 febbraio 2011

Il Desertec che avanza

Intesa Sanpaolo e Unicredit sono entrate a far parte di Desertec, il megaprogetto volto a trasformare il nord africa in un'immenso bacino di energie rinnovabili. Uno tra i molti vantaggi di Desertec sarebbe quello di fornire una spinta economica importantissima (si parla di investimenti nell'ordine dei 400 miliardi di euro) non solo all'Europa, ma anche ai paesi dell'area del Maghreb con importanti e benefiche ricadute sociali in loco.

Alla luce dei fatti odierni, con l'intera area sconvolta da rivolte per il pane e vere e proprie guerre civili, la lungimiranza del progetto dovrebbe apparire più che evidente. Se si tengono conto tutti i problemi coinvolti cui il progetto darebbe almeno in parte una risposta (problemi quali la desertificazione, il terrorismo internazionale, la sicurezza del medio-oriente, i cambiamenti climatici, il picco del petrolio, la diffusione della democrazia e la lotta alla poverta, i flussi migratori, ecc...) sorge subito una domanda semplice semplice: cosa stiamo ancora aspettando? Feste a luci rosse a parte, dove sono i politici? Sulla luna?
I banchieri e gli industriali italiani non sono sulla luna e neppure i nostri cassintegrati.
La desertificazione non è sulla luna.
Sarebbe l'ora che la politica (italiana e non) scendesse dalla luna e si occupasse di questo pianeta e dei suoi abitanti. Se non avanzeranno a tutta velocità piani come Desertec, infatti, avanzerà a tutta velocità un deserto (non solo climatico) che arroventerà il nostro già torrido futuro.


Un saluto a tutti dal Panda.

lunedì 21 febbraio 2011

La vergognosa vicinanza del governo italiano al regime di Gheddafi

Amici di un dittatore che non si fa scrupolo di bombardare con gli aerei una piazza stracolma di civili.
Amici di Gheddafi, amici di Putin e di chissa quanti altri dittatori. Non in nome mio!
Non è che il Panda sia contro Berlusconi, è solo che è a favore dell'articolo 21 della Costituzione italiana che prevede espressamente la libertà di espressione e di opinione. E' che il vostro affezionato Panda è pure a favore dell'articolo 11 che recita testualmente:

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Se si fossero veramente capiti questi 2 articoli costituzionali, l'Italia non si troverebbe oggi nell'imbarazzante e degradante posizione di apparire amica di pazzi massacratori. Alla luce dei fatti, non pare affatto essere stata una brillante scelta quella di legare l'Italia economicamente, energeticamente e diplomaticamente ad un regime di siffatta natura. Nè pare essere stata una brillante visione quella di dedicare per ben due volte appariscenti e degradanti onori di stato al colonnello. Eppure è proprio ciò che è accaduto, tra il silenzio di una Lega Nord che è tale solo quando le fa comodo e quello di un'opposizione sempre col fiato corto, tutt'intenta a rincorrere le "questioni" mal poste da altri.

Mi si consenta quindi, metaforicamente parlando, di sputare in faccia a quei ministri della Repubblica italiana che hanno pubblicamente e ripetutamente attaccato organizzazioni come Emergency per poi stringere calorosamente la mano a personaggi quali Gheddafi (quando si sono limitati a stringerla invece di baciarla). Mi si consenta, sempre metaforicamente parlando, di sputare in faccia ad un governo che si vanta di essere amico di personaggi come Putin, incrinando oltre tutto le relazioni con il nostro alleato storico: gli USA. Mi si consenta di sputare in faccia a gente che vuole esportare "democrazia" nel mondo con caccia-bombardieri Tornado e non sa nemmeno dove stia di casa la democrazia. Mi si consenta di sputare in piena faccia a chi fa la vittima dopo un plateale ed osceno percorso pluridecennale fatto di impunità, ricchezza e potere smodato. Le vittime sono ben altre.

Non c'entra nulla la destra e la sinistra italiana o i loro patetici frammenti. C'entrano i vivi ed i morti.
Il mio rispetto, come italiano, oggi va solo a chi, pur non italiano, è morto solo perchè aveva fame e chiedeva un po' più libertà.

Auguri di giorni migliori a tutti quanti dal Panda.

Questo è perchè quello è

Siddhattha Gotama, meglio noto come il Buddha, insegnava la via dell'illuminazione ai suoi discepoli con poche e semplici parole. Uno dei suoi celebri insegnamenti era: "Questo è perchè quello è". Cinque scarne parole densissime di significato.

Il vostro affezionato Panda non è buddista, ma è profondamente convinto che nulla giovi più alle idee che una sana contaminazione. Pandemica-mente, nel corso della sua breve esistenza, ha trattato argomenti quali la Singolarità Tecnologica, la Permacultura, il Picco del Petrolio, le distorsioni monetarie causate dalle Banche Centrali in mano ai privati, quelle dovute all’adozione del PIL come unico metro di giudizio economico, le mille emergenze ambientali, ecc… Argomenti apparentemente lontani l’uno dall’altro, ma in realtà strettamente collegati da un di filo conduttore: l’attuale declino dell’economia consumista. Argomenti che si includono l’un l’altro e si spiegano l’un l’altro ()questo è perché quello è). I complessi e numerosissimi rapporti che legano ciascuno di questi elementi non devono però scoraggiare dal tentare di capire. Al contrario, una volta accettato che tutte queste affascinanti tematiche sono strettamente connesse, la visione d'insieme risulta molto facilitata.

La facilitazione deriva dal fatto che, al di là delle relazioni tra le varie parti, lo scenario complessivo che tutte queste tematiche concorrono a dipingere è sempre lo stesso: il raggiungimento dei limiti intrinseci nell’attuale sistema economico/culturale. Il sistema consumista ha portato l’attuale civiltà a toccare i propri limiti sotto tutti i punti di vista: sociali, energetici, ambientali, motivazionali ed economici. Se è vero che il consumismo ha sempre trionfato ed imperato, allora è altrettanto vero che siamo alla vigilia del crollo di un impero.

Se sapremo essere consapevoli potremo sfruttare il crollo per instaurare un sistema alternativo più equo, più ricco, più adatto. Se non saremo consapevoli faremo come tutti gli altri imperi che, dinnanzi ai propri limiti, non lo sono stati: soccomberemo agli eventi divenendo storia e nulla più.

Procediamo con ordine...

domenica 20 febbraio 2011

La Singolarità si avvicina, elementare Watson!

Un supercomputer dell'IBM, chiamato Watson,  ha sconfitto degli avversari umani in una sfida speciale del quiz televisivo Jeopardy (famosissimo negli USA). L'IBM ha quindi riproposto la sfida tra uomo e macchina, come aveva già fatto negli anni '90 con la storica sfida tra Deep Blue ed il campione del mondo di scacchi Garry Kasparov. I tempi però sono cambiati e gli esperti dell'IBM, questa volta hanno decisamente spostato l'asticella della sfida un po' più in alto...

mercoledì 16 febbraio 2011

Con "Libera", "Avviso Pubblico" e la CGIL , insieme contro la Corruzione

Di seguito il vostro affezionato Panda vi riporta l'appello per la raccolta di firme anti-corruzione tale e quale appare sul portale della CGIL:
-----------------------------------------------------------------------
La CGIL aderisce all'appello di 'Libera' e 'Avviso Pubblico' contro la corruzione

Per la Confederazione la corruzione è “un pesante macigno che soffoca la vita democratica e la libertà dei cittadini”, necessaria la mobilitazione di tutto il paese. La CGIL si impegna a sostenere la raccolta di firme attraverso l’invio al Presidente della Repubblica di apposite cartoline

31/01/2011  | Legalità e sicurezza
La CGIL sostiene la campagna promossa dalle associazioni  'Libera' e 'Avviso Pubblico' , contro il fenomeno, purtroppo assai diffuso nel nostro paese, della “Corruzione”. La Confederazione, si legge in una nota, non solo condivide le motivazioni e gli obiettivi che sono alla base dell'iniziativa, ma aderisce e si impegna a sostenere la raccolta di firme attraverso l’invio al Presidente della Repubblica di apposite cartoline.

La CGIL ricorda come, secondo le stime della Corte dei Conti, il costo prodotto dalla corruzione nel nostro paese si aggira fra i 50 e i 60 miliardi di euro. Questo costo, prosegue la nota “oltre ad essere pagato dai cittadini, sottrae di fatto risorse allo stato con le quali invece si potrebbero sostenere i necessari interventi per superare la grave crisi che stiamo attraversando”.

Dunque, un arretramento del paese sul piano della trasparenza e della legalità, l’Italia è infatti al 67° posto per trasparenza nella pubblica amministrazione, che afferma la CGIL  “è assolutamente allarmante” e rappresenta “un pesante macigno che soffoca la vita democratica e la libertà dei cittadini”.

Le richieste avanzate con l'appello sono:

  • Ratificare, da parte dell’Italia, le convenzioni internazionali che non ha ancora ratificato, a partire dalla Convenzione di Strasburgo del 1999, che prevede l’introduzione nel codice penale del paese di delitti importanti, come il traffico di influenze illecite (cioè la corruzione realizzata con favori e regali invece che con la classica mazzetta), la corruzione fra privati, l’auto riciclaggio.
  • Introdurre nel nostro ordinamento la figura del collaboratore di giustizia per i reati di corruzione, come avviene per quelli di Mafia.
  • Aggredire le ricchezze accumulate dai corrotti, confiscandone i beni e dando concreta attuazione alle norme già inserite nella legge finanziaria del 2007, che ne prevedono l’uso sociale come già avviene per quelli sottratti alle mafie.
Per la CGIL è assolutamente necessario accendere i riflettori su questi temi e mobilitare il paese, conclude la nota “per ritrovare il protagonismo dei cittadini e superare i fenomeni di indifferenza che si stanno diffondendo”. Tutto ciò è parte importante dell’impegno della CGIL.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Pandemica-mente sostiene appieno questa bella iniziativa. Il motivo è che tacere il male e sostenerlo spesso combaciano. Di fronte a molto male, non serve molto silenzio, ma molta azione.

Un abbraccio a voi tutti dal Panda.

martedì 15 febbraio 2011

I tuoi geni non sono il tuo destino



Il vostro Panda vi consegna fiducioso questo breve video: i meravigliosi progressi della genetica sono un'ottima cosa, ma il montante convincimento che nei geni ci sia scritto esattamente il destino di ciascuno di noi non lo è affatto. Questo convincimento non è solo fuorviante, è anche pericoloso. Anzi doppiamente pericoloso: pericoloso sul piano della salute (come evidenziato dall'intervento del Dott.Dean Ornish nel video) e pericoloso dal punto di vista ideologico (perchè preludio ad una serie di forme discriminatorie potenzialmente molto insidiose).


Entrambi questi rischi diverranno via via più rilevanti man mano che la genetica progredirà. Politici senz'anima e lobby assicurative e farmaceutiche potrebbero essere tentati di cavalcare questa zona oscura per trarre illeciti vantaggi. Per arginare il rischio di derive autolesioniste, estorsive o neofasciste, la soluzione è però abbastanza semplice: è sufficiente diffondere la cultura. La cultura (scientifica e non) è la miglior strategia preventiva ed il più valido baluardo a difesa dell'umanità. Aiutiamola.

Buona visione a tutti dal Panda.


P.S. - Anche questo video è tratto da quello stupendo pozzo senza fondo che è TED ed ha i sottotitoli pure in italiano.

M’illumino di meno 2011

Anche quest'anno Caterpillar, la nota trasmissione radiofonica di RadioDue, organizza "M'illumino di meno", la giornata nazionale di mobilitazione a favore del risparmio energetico. La giornata in questione sarà quella di Venerdì 18 febbraio 2011. Questa sarà la settima edizione di questa bella iniziativa e il vostro Panda, nel suo piccolo, non poteva mancare di dare il suo appoggio. L'iniziativa è volta a coinvolgere comuni, associazioni, scuole, aziende e privati cittadini di tutt’Italia affinchè si dimostri coi fatti quanto è possibile fare con il proprio “silenzio energetico”. Inutile dire infatti che, tra tutte le fonti d'energia (rinnovabili e non) la più verde in assoluto ed anche la più economica è senz'altro il risparmio energetico. L'eliminazione degli sprechi energetici (a cui sembriamo tanto affezionati), unito alla diffusione delle energie rinnovabili, può far davvero tanto. Serve una cultura ed una sensibilità nuova e più adatta ai tempi che corrono. Ben venga quindi "M'illumino di meno" con la sua visibilità, tanto più che quest'anno sarà un'edizione speciale volta a celebrare anche i 150 anni dell'unità d'Italia. La trasmissione radiofonica andrà in onda il 18 febbraio stesso dalle 17 alle 19,30 e prevede tra l'altro l'adesione di 150 sindaci che s'impegnano a gestire le proprie città all'insegna della sostenibilità ambientale.

Di seguito riporto testualmente il DECALOGO proposto dagli organizzatori:

------ O ------

Buone abitudini per il 18 febbraio (e anche dopo!)

1. spegnere le luci quando non servono

2. spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici

3. sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l’aria

4. mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola

5. se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre

6. ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria

7. utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne

8. non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni

9. inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni

10. utilizzare l’automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto.

E ricordati di spegnere tutte le luci e i dispositivi elettrici non indispensabili venerdì 18 febbraio alle ore 18.00!

------ O ------

Un salutone a voi tutti dal vostro affezionato Panda.

sabato 12 febbraio 2011

Zeitgeist: Moving Forward



Due ore e quaranta minuti circa piuttosto interessanti (ed anche sottotitolati in italiano). Una critica lucida e sferzante all'attuale modello economico, politico e soprattutto culturale. Il dio denaro e la subcultura di massa che vi sta dietro messi a nudo. La reale natura degli economisti mostrata con semplicità per quello che è: una triste funzione giustificatoria delle distorsioni sistematiche del consumismo, ossia una fabbrica di illusioni stralunate spacciate per concretezza.  Un triste ma convincente scenario in cui vittime e carnefici si mischiano e si calpestano l'un l'altro all'ombra di una comune e condivisa ignoranza.

Una visione concreta e preoccupante, però pure liberatoria. Il film infatti indica una via d'uscita, non facile, ma semplice. La consapevolezza, anche quella rozza ed incompleta, anche se stentata ed imperfetta come ogni cosa umana, è pur sempre un'esperienza di libertà e dignita. Spero che la paura di vedere ciò che non funziona non fermi nessuno dal godersi questa goccia di libertà e bellezza.

Siamo troppo numerosi per continuare a vivere vite di solitario egoismo.
Siamo troppo benestanti per continuare a desiderare cose di cui non abbiamo bisogno nè voglia.
Viviamo in un pianeta troppo piccolo per continuare a considerarlo infinito.
Siamo troppo intelligenti e colti per continuare ad essere stupidi ed ignoranti.
E' ora di capire che siamo stati troppo occupati a fare le brutte cose che abbiamo fatto per chiederci perchè le stavamo facendo. Nella fretta, abbiamo fatto e continuiamo a fare brutte cose senza fermarci un attimo a riflettere. Di fronte all'innegabile bruttezza di violenze, guerre, devastazioni e soprusi d'ogni genere, scrolliamo semplicemente le spalle, ritenendo tutto ciò orribile, ma inevitabili e poi via di corsa tutti quanti a lavorare a ciò che quelle brutte cose le sostiene.
E' ora di capire per smettere di farle. E' ora di capire per fare ciò che va fatto: il vero benessere, la Pace e l'armonia. Sapere, capire o anche solo iniziare a dubitare è un passo importantissimo per cambiare e cambiare è oggi più che mai necessario.

E' ora di cambiare...
...o di svanire.

Molto meglio cambiare: più sano, più divertenete, più interessante. Un piccolo sforzo, ne vale la pena, non trovate?

Buona visione, un abbraccio ed un saluto a voi tutti dal Panda.

P.S. - Zeitgeist è una parola tedesca che significa"spirito del tempo" e sta ad indicare la tendenza culturale predominante in una determinata epoca. "Zeitgeist: Moving Forward" è il terzo episodio creato da Peter Joseph, dopo "Zeitgeist: the Movie"(nel 2007) e "Zeitgeist: Addendum" (nel 2008). I tre documentari sono distribuiti gratuitamente tramite Internet. Per chi fosse interessato ecco il link del sito ufficiale: http://www.zeitgeistmovie.com/ .

venerdì 11 febbraio 2011

Se non ora quando?

L’ora X si avvicina e Pandemica-mente rinnova l’invito a tutti (uomini e donne, di destra, di sinistra e di centro) a sostenere e partecipare alla manifestazione che si terrà domenica 13 febbraio 2011 in tutte le città italiane. E’ una manifestazione per la dignità femminile, ma anche per la dignità istituzionale e nazionale.

Il vostro Panda preferisce che sia l’appello di mobilitazione stesso a parlare per sé, quindi...

giovedì 10 febbraio 2011

Kite gen: riservatezza e sostegno

Molti di voi avranno notato la scarsità di notizie circa l’avanzamento dei lavori del primo Kitegen Stem (il prototipo tutto italiano sull’eolico d’alta quota). Il vostro affezionato Panda riconosce la saggezza di tale avara politica informativa. Allo stato attuale, infatti, creare aspettative eccessive oppure informare costantemente di tutte le difficoltà che la KiteGen, come tante altre aziende innovative, è costretta ad affrontare (soprattutto operando in Italia) potrebbe rivelarsi assai pericoloso. I rischi sono quelli soliti: la possibilità di mostrare il fianco ai “liberi opinionisti” tanto sensibili alle istanze di lobby avverse. Finché si parla di progetti e di tecnologie futuribili, i mass-media tradizionali fingono compiacenza e curiosità, ma quando ci si avvicina alla concretizzazione di alternative alle fonti tradizionali d’energia, i mezzi di disinformazione di massa non mancano di far sentire il loro dissenso.
La disinformazione scientifica oggi è una vera è propria scienza. La disinformazione scientifica, giochi di parole a parte, è oggi ampliamente applicata e massicciamente finanziata. Nessun settore è immune: si va dalla climatologia (vedi qui), alla geologia, alla farmaceutica, ecc...
Una volta al servizio di governi, oggi i professionisti della disinformazione sono al soldo delle grandi lobby private, ossia del dio denaro, la cui fame di se stesso mai avrà fine.

Dato che ormai siamo all’assemblaggio del primo strumento che potrebbe essere in grado di sfruttare i potenti e costanti venti d’alta quota, la prudenza è d’obbligo. La riservatezza su un progetto tanto avanzato ed innovativo, inoltre, si spiega con la necessità sacrosanta da parte di una società privata di tutelarsi dai propri concorrenti. Benché il progetto del Kitegen Stem sia il più avanzato sul fronte dell’eolico d’alta quota, non è certo l’unico. In un periodo di prezzi costantemente alti sia per i combustibili fossili sia per quelli fissili, l’attenzione a qualsiasi altra fonte di energia è alquanto cresciuta.

Se le informazioni sul Kitegen Stem scarseggiano per buoni motivi, quello che non dovrebbe mai venire meno è l’appoggio e l’attenzione della società civile a progetti tanto meritori. Se noi tutti riusciremo ad affrontare (ed almeno in parte sconfiggere) le enormi sfide che il futuro ci pone, sarà infatti solo grazie a quei pionieri che, affrontando le molte difficoltà poste dal caso o dalla malizia umana, osano volare alto nonostante il rischio di cadere. A loro e a chi li sostiene va l’eterna gratitudine del Panda. D’altra parte chi vuol sfruttare i venti d’alta quota senz’altro deve volare altissimo.

Un saluto a tutti dal vostro affezionato Panda.

P.S. - Qualche utile ed attendibile informazione sul Kitegen Stem è sempre possibile ricavarla da quell'autentica miniera di informazioni preziose che è il professor Ugo Bardi (vedi qui).

martedì 8 febbraio 2011

Riflessioni sulle rinnovabili con Good News finale

Le notizie di miglioramenti tecnologici nel campo delle energie rinnovabili si susseguono senza fine. Innovazioni e nuove scoperte per quanto riguarda i pannelli fotovoltaici, il geotermico, l'eolico e tanto altro ancora si alternano senza sosta sugli articoli della stampa specializzata e non. La speranza che alimenta questa frenesia è quella di riuscire a trovare un sistema tecnicamente, energeticamente ed economicamente altrettanto vantaggioso del petrolio senza averne però i difetti (inquinamento e non-rinnovabilità). Un’impresa non facile dal momento che, l’impulso che ha dato origine alla nostra intera civiltà (tecnologicamente e democraticamente evoluta), consiste quasi esclusivamente nella natura incredibilmente vantaggiosa dell’oro nero: abbondantissimo, economico, densamente energetico, duttile all’inverosimile, nonché facile da trasportare, distribuire ed immagazzinare. L’attuale livello di benessere e di complessità sociale, di cui noi tutti godiamo, si sostiene solo grazie al petrolio a basso costo (ossia quello che abbiamo utilizzato fino ad ora sperperandone il più possibile).

Al di là delle ambizioni ecologiste, pare ovvio che, all’aumentare dei prezzi dei combustibili fossili, l’appetibilità economica delle energie rinnovabili aumenti. Negli ultimi anni, i prezzi dei combustibili fossili sono drasticamente aumentati e, nonostante le forti oscillazioni, il loro prezzo mantiene tutt'ora un andamento rialzista. L’appetibilità economica delle energie rinnovabili di conseguenza è esplosa, attirando capitali smisurati di corporations che di ambientalista hanno solo le reclame. Questi grandi investitori (a volte le stesse compagnie petrolifere) non vedono nelle rinnovabili un valore ecologico o morale per il bene dei propri figli, ma un valore economico per i propri utili. Gi investimenti delle aziende private, al riguardo, sono massicci: da qualche milione di euro per progetti minori portati avanti singolarmente, fino a centinaia di miliardi di euro per progetti congiunti come nel caso di Desertec.

Nel confronto tra fonti energetiche tradizionali e rinnovabili, quello che a molti non è chiaro è che, essendo giunti al picco mondiale del petrolio, l’attuale livello dei prezzi delle varie fonti energetiche dovrebbe essere ignorato poiché irrilevante. Il confronto competitivo tra combustibili fossili ed energie rinnovabili (di qualsiasi tipo e natura) non andrebbe fatto ai prezzi attuali, ma a quelli che tali fonti avranno tra pochi anni. I colossali investimenti che le rinnovabili richiedono, infatti, hanno orizzonti pluridecennali e le valutazioni economiche dovrebbero tenerne conto.
Il petrolio oltre i 200 dollari al barile è considerato un incubo economico (è bastato sorpassare di poco i 140 dollari per un breve lasso di tempo per far collassare l'economia mondiale per anni). Sfortunatamente è un incubo tremendamente realistico nel medio termine. Convertire l’economia mondiale verso un’alternativa diversa dai combustibili fossili richiede investimenti almeno paragonabili a quelli sostenuti per più di un secolo da parte di stati, privati e lobby a favore proprio dei combustibili fossili stessi. I tempi per una tale conversione però sono molto più ristretti: anni, non decenni né secoli. L’Armageddon economico causato dalla concomitanza di riscaldamento globale e sovrappopolazione (con i disastri che ciò comporta), insieme al Picco del Petrolio (o meglio all’esaurimento delle risorse a basso prezzo) non aspetta nessuno, non fa prigionieri ed è del tutto indifferente a giochi retorici della politica e di chiunque altro (a tal riguardo si osservi quel che già ora capita in Egitto ed altrove). Il fattore tempo è un aspetto assurdamente trascurato nelle discussioni riguardanti il futuro energetico, mentre dovrebbe essere uno dei principali fattori da considerare. Si pensi ad esempio al tanto reclamizzato idrogeno, le cui tempistiche di sviluppo estremamente lunghe, sono state il motivo, al di là della retorica ottimista di tg e giornali, per un sostanziale nulla di fatto. Per l'idrogeno, nonostante i tanti proclami, ben raramente si è andati al di la di un qualche prototipo futuribile. Il fatto è che, allo stato attuale, l'idrogeno parrebbe una possibilità piuttosto irrealistica, alla stregua della fusione nucleare. D'altra parte non sorprende l'attenzione dei media per la meno matura delle tecnologie verdi: tempistiche di sviluppo indefinitivamente lunghe sono una scusa ideale per non far nulla dando l'impressione del contrario. Questo non far nulla, ovviamente, avvantaggia chi, proprio dai combustibili fossili trae oggi guadagno e potere.
L’opportunità di stoccare l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili in un combustibile di sintesi (l’idrogeno appunto) che non emette anidride carbonica quando brucia è d'altra parte oggettivamente molto interessante. Un’opportunità troppo ghiotta per non essere valutata accuratamente. Purtroppo l’idrogeno, oltre ai molti vantaggi, presenta anche molti inconvenienti: è esplosivo, deve essere conservato a bassissime temperature o ad altissima pressione, richiede tecnologie espressamente dedicate. Questo aspetto implica che, una volta risolti gli aspetti legati al suo utilizzo (ad esempio se si risolvessero tutti i problemi delle complesse e costosissime celle a combustibile), rimarrebbe sempre da affrontare l’enorme problema di riconvertire tutta l’infrastruttura distributiva (sul lato carburante) e tutto il parco macchine (sul lato degli utilizzatori finali). E questo solo se ci si limita al settore dei trasporti che, per quanto cruciale, non è che uno dei tanti settori direttamente coinvolti dagli idrocarburi. Il che equivale a dire che, se anche si risolvessero tutti i problemi tecnici per la produzione, lo stoccaggio e la sicurezza dell’idrogeno, saremmo a meno di metà dell’opera: dopo dovremmo risolvere tutti i problemi politici, economici e sociali legati alla necessità di una profonda trasformazione infrastrutturale di dimensioni inaudite. Un’impresa titanica al limite della fattibilità, soprattutto se si considerano le tempistiche a disposizione. Se aspettiamo troppo, infatti, non avremo più le risorse fisiche necessarie per effettuare quel tipo di transizione, poiché le risorse energetiche a disposizione saranno troppo costose per essere spese in ciò che non sia la mera sussistenza.

Il sogno di molti tuttavia è rimasto quello di poter passare da un'economia basata sui combustibili fossili (petrolio, carbone, metano, ecc...) ad una incentrata sull'idrogeno. Questo passaggio infatti permetterebbe di stoccare e consumare energia in modo democratico, ecologico, efficiente e rinnovabile. E qui giunge la buona notizia: come riportato dalla Repubblica e dal Corriere della Sera, pare (ma il condizionale è d’obbligo) che Cella Energy dopo 4 anni di ricerche, sia riuscita a trovare una formula a base di nanotecnologie in grado di trasformare l’idrogeno in una sorta di benzina sintetica che non necessita di tecnologie dedicate né per l’utilizzo né per lo stoccaggio. Per quanto riguarda i motori pare basterebbero piccole modifiche e lo stoccaggio avverrebbe a temperatura e a pressione ambientale. Pare che anche i costo di tale combustibile sarebbe assai contenuto.

Se questa notizia venisse confermata in ogni suo aspetto saremmo dinnanzi ad una svolta epocale: idrogeno utilizzabile in tempi brevissimi al posto della benzina tradizionale. Si passerebbe ad emissioni di acqua anziché di anidride carbonica come ora. Teniamo le dita incrociate.

Un saluto a tutti dal vostro affezionato Panda.

lunedì 7 febbraio 2011

L'Egitto a Picco

Diversamente da quanto ritenuto dai più, l’attuale crisi egiziana non è una crisi politica. Che Mubarak se ne vada oppure resti saldamente al potere non è rilevante per la ricerca di una reale soluzione dei problemi dell’Egitto. Pandemica-mente è avversa ad ogni tipo di dittatura o regime, ma non ci si può illudere di risolvere i problemi che stanno dietro alla rivolta democratizzando l’Egitto. Il motivo è estremamente semplice: l’Egitto non è al collasso per mancanza di intraprendenza politica, né per assenza di democrazia (che pure manca), né per i soliti oscuri giochi di potere dello scacchiere mediorientale, l’Egitto è al collasso per un deficit di economia reale. Non c'è nessun segreto, nessuno scoop, è tutto alla luce del giorno e ben noto da anni. Eppure i tg ed i giornali fan finta di non sapere nulla, lasciando intendere agli spettatori che quanto sta accadendo in questi giorni in Egitto e nei paesi a sud del Mediterraneo sia un fulmine a ciel sereno. Eppure è ben noto il perchè di quel che sta accadendo...

venerdì 4 febbraio 2011

Petizioni, petizioni ed ancora petizioni

Avrete notato che Pandemica-mente tende a sostenere ed aderire a diverse petizioni online (come quella per la dignità delle donne qui e per l'Agenda Digitale qui). Qualcuno potrebbe chiedersi quale sia la reale utilità di tutte queste petizioni online. Molte persone, in effetti, sono assai scettiche sulla loro concreta efficacia. Beh, forse vi stupirà, ma, per dirla tutta, il vostro Panda crede che, tutte queste petizioni in Internet, non siano da considerarsi utili, ma…

giovedì 3 febbraio 2011

Domenica 13 febbraio 2011, l'orgoglio è femmina

Petizione e MOBILITAZIONE NAZIONALE DONNE: contro il degrado della politica e della cultura. Contro il "modello Ruby". A favore della dignità delle donne e degli uomini italiani. Petizione e mobilitazione aperta quindi a uomini e donne per affermare insieme e con forza che "Escort & Company" NON è la visione della donna che ha l'Italia. Non è la visione che l'Italia vuol dare ai suoi figli e figlie. Non è la visione che l'Italia vuol dare al mondo perchè è una visione che non le appartiene e non le apparterrà mai.

Domenica 13 febbraio 2011, l'orgoglio è femmina.

Per maggiori informazioni:

http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=15541


http://senonoraquando13febbraio2011.wordpress.com/


Per firmare la petizione online:

http://www.petizionepubblica.it/?pi=Mobdonne


Un saluto a tutti dal Panda.

mercoledì 2 febbraio 2011

Art Project



Google ha inaugurato un suo nuovo progetto: Art Project. Il vostro affezionato Panda non ama le multinazionali ed i monopoli, tuttavia Art Project è innegabilmente un'opera meritevole. Un'opera che porta a casa di chiunque abbia una connessione ad Internet i più famosi e prestigiosi musei del mondo e le loro meravigliose opere d'arte. Il gotha del mondo dell'arte a portata di click. Più di mille capolavori assoluti (di più di 480 artisti di levatura mondiale) visitabili con un'interfaccia facile ed intuitiva: in parte le stessa di Google Maps e Street View. Possibilità di effettuare zoom mozzafiato e un ricco contorno di una gran varietà di informazioni, fanno di Art Project un'esperienza da provare.
L'arte, la bellezza e la cultura sono beni assoluti. La loro diffusione è un pezzo importante di quella Pace con la P maiuscola che sarebbe tanto bello vedere un po' di più tra la gente di questo pianeta.

Un saluto a tutti dal vostro Panda.

martedì 1 febbraio 2011

40 vergini e 1000 volte scusa

Premettendo che non parla in alcun modo di Berlusconi, questo post è ad un tempo una "errata corrige" ed una richiesta di perdono. Nel post del 28 gennaio intitolato "L'Italia è un'isola!", il vostro affezionato Panda concludeva il suo sconclusionato pezzo con un'allusione al paradiso islamico con tanto di 40 vergini incluse.
Il vostro Panda lascia alle più sagge parole di Lesley Hazleton (nel video qui sotto) il compito di illustrare le molte correzioni che andrebbero apportate a quell'infelice allusione, riservandosi invece l'onere di chiedere 1.000 volta scusa alla cultura islamica ed a tutti i lettori. In un mondo sempre più piccolo ed affollato (e pieno com'è di odio, guerre ed incomprensioni) sarebbe davvero bello conoscersi un po' meglio, evitando, quando possibile, di diffondere pregiudizi e, con essi, inutili paure ed offese.

Con questa vivida speranza di Pace con la P maiuscola, vi lascio alla visione dell'ennesimo e stupendo video di TED (munito di sottotitoli in italiano).



Un saluto a tutti dal Panda.

Agenda Digitale

Pandemica-mente aderisce ad Agenda Digitale ed invita chiunque ad aderirvi (qui). Agenda Digitale è un progetto ed una visione socio-economica, ma soprattutto è una petizione rivolta all'intera alla classe politica italiana per chiedere una strategia digitale per far uscire l'Italia dall'attuale disastro economico e sociale. L'Italia ha perso competitività e serve una visione politica ed industriale in grado di ridarle slancio. Una politica fatta di progresso e non di scontro sociale. I principali paesi europei hanno pubblicamente riconosciuto il ruolo chiave di Internet quale potente motore economico in grado di generare posti di lavoro e di alzare il tenore di vita dei loro cittadini. In base a tali premesse i nostri vicini europei hanno predisposto ampi ed ambiziosi piani strategici su argomenti quali il “digital divide” e l’espansione della banda ultra-larga. Dal punto di vista finanziario, l'impegno europeo (e non solo) è pari alla grandezza dei propositi, così, paesi come la Germania, l'Austria, il Regno Unito, ecc... stanno facendo passi da gigante, stanziando investimenti plurimiliardari (per farsene un'idea si veda qui).

E l’Italia che fa?