lunedì 7 novembre 2011

La terza guerra mondiale è alle porte

Una società distratta da mille notizie superflue ed asuefatta agli "allarmismi" ed ai "catastrofismi" in stile hollywoodiano è inamovibile dinnanzi a tutto. Se ne ha la prova in questi tristi giorni. Persino il rischio di un conflitto mondiale imminente non ha sortito affatto le conseguenze drammatiche che si ebbero al tempo della crisi dei missili di Cuba. Nessun panico, neppure un po' d'ansia. La fine del mondo oggi non terrorizza, annoia.

Oggi siamo distratti. Distratti, rammolliti ed annoiati.

Essere distratti quando in molti posseggono armi di distruzione di massa NON è una buona cosa. La crisi tra Israele ed Iran rischia di portare ad un conflitto mai visto prima. Non saranno i politici a salvare il pianeta (Obama non è Kennedy per tacer degli altri), nè i mercati azionari, nè i giornalisti (bravi a tacere e mistificare assai più che ad informare). NATO, Arabia Saudita ed Israele da una parte e dall'altra Iran, Cina e Russia. L'economia fallimentare degli Usa è una leva troppo forte per sperare in un improvviso pacifismo internazionale.

L'unica seria soperanza è un pacifismo di massa a livello globale. Serve subito una partecipazione senza precedenti che imponga un pacifismo pragmatico, un ambientalismo pragmatico e una politica energetica, monetaria ed alimentare mondiale pragmatica. Serve una rivoluzione immediata a livello planetario o il sistema attuale ci spingerà a breve in un conflitto dalla portata e dagli esiti più che incerti.

Il libero mercato ha fallito e sta fallendo economicamente sotto i nostri occhi. Questo genera tensioni insostenibili nel breve periodo. Il petrolio a basso costo d'estrazione è già esaurito e, nonostante quel che si sente dire, anche il carbone di buona qualità è praticamente terminato. Tutto questo crea tensioni insostenibili. Tensioni ancor più esasperate dall'assenza di una chiara e sistemica visione alternativa alla mentalità che ci ha portati a questo punto. Se non apparirà a breve, in modo chiaro e determinato una alternativa socio-culturale...

...beh, probabilmente rischiamo seriamente di divenire tutti dei condannati a morte. Se non sarà per l'Iran oggi, sarà per i cambiamenti climatici domani o per il collasso ecologico dopo domani.

L'umanità, nel bene e nel male, è giunta fin qui grazie alla sua intelligenza. Se ora vi rinuncia lo farà a sua responsabilità e a suo scapito. Un mondo, un popolo, uno scopo comune: sopravvivere a noi stessi e ai nostri difetti ed errori. O vinciamo tutti insieme oppure perdiamo tutti nel peggiore dei modi.
Facciamo in modo che ciò non accada.

PACE!!!!!!!!!!!!!!

Buon futuro a tutti dal Panda

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