lunedì 26 settembre 2011

Petizione per ridurre gli stipendi ai parlamentari

Che altro aggiungere? Il titolo sembrerebbe dire già tutto quel che c’è da dire. Rimangono però da fare un paio di doverose precisazioni.

La prima è che il vostro affezionato Panda, sostenendo questa petizione, non desidera affatto un ritorno al passato (quando fare il parlamentare era cosa riservata esclusivamente a chi era già ricco e sosteneva di propria tasca le ingenti spese connesse al ruolo col solo scopo di escludere i meno abbienti dalla carica). Oggi, quel rischio di esclusione economica è ormai ampiamente scongiurato. Le elargizioni di varia natura agli onorevoli sono cresciute a dismisura, cosicché, con la crisi economica in atto, si deve riconoscere che ad essere seriamente a rischio è soprattutto la credibilità della politica nel suo complesso. Questo è un problema non di poco conto per la nostra democrazia. Chi può dirsi, infatti, veramente democratico se non partecipa attivamente alla politica e, contemporaneamente, non si fida neppure dei suoi stessi rappresentanti? La democrazia è ancora tale senza partecipazione né fiducia dal basso e senza decenza né credibilità dall’alto?

La seconda precisazione da fare è che questo genere di richieste popolari non possono essere semplicisticamente tacciato di anti-politica. E’ vero che la responsabilità di una diffusa partecipazione alla vita democratica del paese spetta solo ed esclusivamente alle persone comuni che lo abitano. Tuttavia, sul piano pratico, è altrettanto vero che aumentare la partecipazione politica dal basso (e non mi riferisco solo al voto) sarà difficile finché la politica continuerà ad essere intesa e rappresentata come uno spregevole “magna-magna” e ancor più difficile fintantoché la politica si paleserà essa stessa come tale con infiniti ed ingiustificati privilegi auto-assegnati. La decenza e la credibilità politica non è più un vezzo legato alle buone maniere, come i mercati finanziari ci hanno più volte ricordato. La petizione quindi non può essere definita neppure moralistica. E’ una necessità: la credibilità dei nostri rappresentanti ha toccato il fondo proprio quando ci sarebbe bisogno di autorevolezza. Si tratta di un’esigenza democratica ed economico/finanziaria, ma anche strategica: senza autorevolezza come si riuscirà mai ad infondere alle persone la fiducia necessaria ad oltrepassare questa crisi? Senza come si potranno intraprendere innovazioni all’altezza degli ostacoli attuali?

Pandemica-mente sostiene quindi la petizione per richiedere la riduzione degli stipendi dei parlamentari. Lo fa per contribuire a mandare un segnale forte all’attuale classe politica (per intero), per riscoprire e far riscoprire il valore della partecipazione politica dal basso e persino per riassaporare il gusto della coesione sociale. Il vostro Panda, infatti, ha il forte sospetto che questa richiesta metta d’accordo, una volta tanto, proprio tutti gli italiani, indipendentemente dallo schieramento d’appartenenza.

Per chi desidera sottoscrivere la petizione cliccare qui.


Saluti a tutti dal Panda.

1 commento:

  1. Ottima proposta la politica è i parlamentari a basso costo cosi deve funzionare!solo chi a buone idee e voglia di creare sbocchi per il paese deve andare al potere!

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