giovedì 11 agosto 2011

Le traduzioni e la Singolarità Tecnologica



Il video qui sopra (tratto da TED e sottotitolato anche in italiano) parla del linguaggio dal punto di vista biologico. La più sofisticata tecnologia biologica mai inventata da Mamma Natura, il linguaggio, ci ha fatto progredire in modo eccezionale rispetto alle altre specie. C'è però un paradosso: il linguaggio, nel corso dei secoli è servito anche per identificarsi culturalmente (ossia dividersi in gruppi). Oggi quindi stiamo scontando un gravissimo fardello che ostacola grandemente il nostro progresso: il multilinguismo...


Certamente la comune sensibilità umanistica storce il naso dinanzi all'idea di una lingua unica. Le lingue, in quanto espressioni culturali sono un patrimonio da salvaguardare. Eppure è innegabile che siano anche un fortissimo ostacolo alla comunicazione globale, alla pace e alla libera circolazione delle idee e conoscenze. In un mondo sempre più piccolo ed interconnesso, l'incomunicabilità creata dalle lingue nazionali è un limite inaccettabile ed anacronistico. Chi l’ha detto, inoltre, che l’adozione di una lingua globale (inglese, esperanto od altro) deve per forza coincidere con l’estinzione di tutte le altre? Il bilinguismo non è certo una condizione eccezionale o deprecabile. Purtroppo la questione linguistica è fortemente sottovalutata e, di bilinguismo di massa e lingua globale, per ora non se ne parla.

Al di là delle difficoltà e della miopia culturale ed umana che si celano dietro all'assenza di un linguaggio condiviso effettivamente da tutti, il punto fondamentale è che, raggiungere un idioma comune all'epoca di Internet, spalancherebbe le porte su scenari inimmaginabili in termini di circolazione delle idee e di progresso (tecnologico e non). 7 miliardi di menti potrebbero finalmente scambiarsi idee, conoscenze ed opinioni senza ostacoli né rallentamenti. La ricerca scientifica, la politica e persino le culture locali verrebbero immediatamente proiettate ad una dimensione adeguata alle esigenze attuali: ossia quella globale.

Se si crede che i costi ed i tempi per insegnare una lingua al mondo intero siano troppo elevati, si potrebbe optare per un escamotage tecnologico: sviluppare cioè l'affidabilità delle traduzioni automatiche. Anche qui però occorrerebbe un massiccio interessamento politico. La sfida andrebbe paragonata a quanto avvenne nello corsa allo spazio durante la guerra fredda. Questa strada, infatti, è molto difficile (ma non impossibile) e mostra molti vantaggi:
  1. è più rapida (non occorre formare nuove generazioni di studenti, nè attendere che il linguaggio comune sia effettivamente globale);
  2. incredibilmente più economica (rispetto a costringere 7 miliardi di persone ad imparare ed adottare un nuovo linguaggio non c'è paragone);
  3. politicamente più equilibrata (ora che gli Usa si avviano verso il declino siamo sicuri che l'inglese rimarrà la lingua franca?);
  4. tecnologicamente stimolante (lo sviluppo tecnologico apre sempre nuove strade inaspettate);
  5. culturalmente accettabile (nessuno deve rinunciare alla propria lingua nazionale);
  6. economicamente travolgente (mercato globale, zero costi di traduzione, pubblicità ed editoria elettronica senza limiti).
Questa sfida, se affrontata in modo deciso e coordinato, sarebbe fattibile. Inoltre, una volta ottenuta la tecnologia, questa sarebbe immediatamente spendibile su Internet e qualsiasi applicazione elettronica. Tanto per fare un'esempio: si pensi solo cosa potrebbe divenire Wikipedia, se si potessero compattare in un'unica versione "globale" tutte le informazioni attualmente diffuse e sparpagliate in modo disomogeneo nelle varie versioni linguistiche. Oppure si pensi di quante informazioni, relazioni e sviluppo potrebbe beneficiare il terzo mondo. La trasmissione del know-how di qualsiasi eccellenza locale sarebbe immediatamente proiettata su scala globale (quindi anche il terzo mondo potrebbe generare un sacco di know-how che ora va perso). I costi di pubblicazione, già ridotti dal fenomeno e-book, potrebbero ulteriormente crollare senza il peso delle traduzioni. I saggi tecnici e scientifici sarebbero alla portata di tutti (non solo di chi conosce bene l'inglese). Un numero incredibile di menti avrebbe accesso ad un numero ancor più incredibile di dati ed informazioni e potrebbe a sua volta generarne di nuovi per chiunque al mondo fosse interessato.

Il nostro futuro è nel passato: dobbiamo riscoprire dalla storia della selezione naturale l'incredibile valore evolutivo della comunicazione. Lo sviluppo tecnologico e culturale di una società globale è evidentemente e strettamente legato all’effettiva possibilità di comunicare a livello… globale! Dati i problemi planetari che ci incalzano, senza quello sviluppo rischiamo un crollo epocale e catastrofico. Dobbiamo investire di più sulla comunicazione globale.

Il vostro affezionato Panda tenterà ora di sintetizzare il più possibile l’idea di fondo. Visto che non si tratta di un’impresa da poco, lo farà tramite un’equazione:

A + B + C + D = E

A = 1° ipotesi: Internet attualmente non è una rete globale. Lo è solo per i pc, ma non per le persone connesse, perché nessuno conosce tutte le lingue del mondo. Al momento Internet è più verosimilmente una rete che connette solo parzialmente molte reti nazionali (divise in base alle varie lingue).

B = 2° ipotesi: Internet potrebbe svolgere un ruolo importante per giungere ad una Singolarità Tecnologica positiva, poiché questa potrebbe essere conseguita più facilmente e rapidamente sviluppando anche tecnologie sociali (come ci insegna l’incredibile caso di Wikipedia) anziché ricercando solo ed esclusivamente nuove tecnologie elettroniche ed informatiche (intelligenza artificiale).

C = 3° ipotesi: Le lingue nazionali, oltre ad essere un fantastico tesoro culturale del nostro passato, sono innegabilmente anche un limite ormai insostenibile. I costi economici, culturali ed umani della frammentazione linguistica cozzano contro la sempre più pressante necessità di trovare soluzioni collettive a problemi globali.

D = 4° ipotesi: I traduttori elettronici sono attualmente inaffidabili e frutto di pura iniziativa privata. Nulla tuttavia vieta di intraprendere un grande progetto internazionale volto a creare una tecnologia affidabile e “standard” per le traduzioni automatiche. L’impresa è difficile, ma certamente non impossibile. Con un massiccio sforzo collaborativo internazionale, forse non sarebbe nemmeno tanto complicato.

E = Risultato: Possibilità di far divenire Internet una rete realmente globale tramite le traduzioni automatiche. Ciò comporterebbe un’incredibile accelerazione nel progresso (anche tecnologico e scientifico). Tutto ciò potrebbe concretizzarsi in un balzo in avanti senza precedenti verso una Singolarità Tecnologica positiva (condizione molto auspicabile). Un balzo, per altro, con sostanziosi vantaggi economici immediati su scala mondiale (eliminazione definitiva dei costi e dei tempi di traduzione). Il progetto sarebbe quindi finanziariamente, economicamente e politicamente allettante.


Buon futuro a tutti dal Panda

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