martedì 15 marzo 2011

Sostituire i pesticidi con gli insetti




Può sembrare un controsenso, un gioco di parole, ma come ben spiega questo simpatico video, in agricoltura è già oggi possibile la sostituzione o quantomeno una drastica riduzione dell'uso di pesticidi con, udite udite, degli insetti! Shimon Steinberg, un entomologo israeliano, ci mostra esempi concreti e dati su un nuovo approccio alla disinfestazione. Un approccio biologico anziché chimico. Si tratta molto semplicemente di utilizzare insetti predatori o parassiti di quelli che creano danni alle coltivazioni. Un’idea tanto semplice quanto efficiente. Che sarebbe bene diffondere ed incoraggiare il più possibile. I motivi per un passaggio alla disinfestazione biologica sono numerosissimi e vanno da ovvie (e meno ovvie) questioni ambientali e sanitarie fino ad aspetti meramente economici. Tra tutte queste numerose ragioni, ve n’è una molto forte e peculiare: gli insetti dannosi all’agricoltura spesso sviluppano, nel giro di qualche tempo, una forte resistenza ai disinfestanti chimici il che comporta l’uso di dosi sempre più massicce e risultati sempre meno entusiasmanti sotto tutti gli aspetti, ma questo vale solo per la chimica. Gli insetti dannosi, infatti, non possono adattarsi altrettanto facilmente ai propri predatori, perché anche quest’ultimi si evolvono. Questo aspetto non è da poco, dal momento che gli insetti sono alla base della catena alimentare e chi vi sta sopra non si adatta a quelle sostanze chimiche con altrettanta rapidità.

Gli insetti sono una fonte economica ed ecologica senza eguali ed il ricco Occidente li ha trascurati troppo a lungo. E’ ora di cambiare e di farlo al più presto possibile: prima di compromettere gravemente le specie impollinatrici con tutto quel che ne conseguirebbe, prima di far collassare a livello planetario processi ecologici di cui non sappiamo pressoché nulla, prima di sprecare inutilmente ciò che ci rimane dei preziosi combustibili fossili e della sempre più scarsa acqua dolce.

Se, a distanza di secoli dall’invenzione del microscopio, siamo ancora al punto di valutare l’importanza delle cose in base alle loro dimensioni fisiche, c’è di ché preoccuparsi seriamente.


Un saluto a tutti, grandi o piccini, dal Panda.

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