lunedì 28 marzo 2011

In difesa di Julian Assange

Forse non tutti sanno che le imputazioni mosse dal tribunale di Stoccolma a Julian Assange, l'ormai famoso fondatore di Wikileaks riguardanti presunte molestie sessuali ai danni di due donne sono avvenute alla vigilia di una grossa trance di rivelazioni scottanti da parte proprio di Wikileaks. Ancora meno persone però sono al corrente che, per la Svezia, il reato contestato ad Assange è quello di essersi rifiutato di sottoporsi ad accertamenti medici in merito a malattie sessualmente trasmissibili. In pratica si sta parlando, anche qualora le tesi dell’accusa fossero pienamente confermate, di rapporti sessuali non protetti ma consenzienti tra persone maggiorenni, non stupro o molestie fisiche come lasciato intendere e pensare dai mass-media tradizionali. Grazie a questa particolarità della legge svedese, ora Assange rischia molto grosso perché, oltre alla Svezia, su di lui vorrebbero mettere le mani in parecchi e non certo per questioni di consueto ordine pubblico. Assange dopo essere andato nel Regno Unito, si è infatti presentato spontaneamente agli uffici di Scotland Yard ed è stato arrestato in seguito al mandato di cattura internazionale su quella vicenda. Il tribunale inglese ha immediatamente respinto la richiesta di libertà provvisoria su cauzione, nonostante fosse appoggiata e caldeggiata da diverse celebrità. Gli Stati Uniti, a questo punto, sembrano essere intenzionati a chiedere a loro volta l’estradizione di Assange alla Svezia con l’imputazione di spionaggio. Inutile dire che i rapporti tra Wikileaks ed il Pentagono, per più che ovvie ragioni, non sono mai state buone.

Di cose nel frattempo ne sono però accadute parecchie nel resto del mondo: dalle rivolte del nord Africa al terremoto in Giappone con triste seguito di maremoto e catastrofe nucleare. Wikileaks ha avuto a che fare con entrambe le vicende a causa, come da consueto, delle sue pubblicazioni di dossier segreti. Data la portata storica dei suddetti avvenimenti, era tuttavia prevedibile e perfino inevitabile che l’attenzione mediatica sulle sorti di Julian Assange si allentasse. Tale disattenzione, tuttavia, è tanto comprensibile quanto pericolosa e non solo per Assange. Per i diritti civili, la libertà e la democrazia è come per i beni preziosi: se non si vigila attentamente su di essi, si rischia di venirne scippati in breve tempo e di rimanere con null'altro che l'amaro in bocca.

Questo piccolo post è il microscopico contributo di Pandemica-mente per tenere viva l’attenzione sulla vicenda di Assange, perché un mondo dove a chi dice il vero tocca rischiare la vita o l’ergastolo (non perché non gli si creda, ma proprio perché veritiero) mentre a chi dice il falso spettano potere, onori e gloria (anche se tutti sanno e si apettano che menta) è un mondo che il vostro affezionato Panda non augurerebbe neppure al suo peggior nemico, ma sfortunatamente è proprio il mondo in cui noi tutti viviamo. Questo è un mondo pericoloso, ma anche meraviglioso, bellissimo e delicato, un mondo che meriterebbe molto di più rispetto, molta più attenzione, la nostra attenzione.


Saluti vivissimi dal Panda a tutti quanti voi.

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