martedì 28 dicembre 2010

La Russa ministro fascista, l'analfabeta ed il "vizietto" degli italiani

Durante la puntata del 16 dicembre di Annozero, l'attuale ministro della Difesa Ignazio La Russa, ha regalato ai telespettatori uno spettacolo che definire inquietante è dir poco. Tanto per iniziare, il ministro ha ripetutamente offeso e zittito un giovane rappresentante dei movimenti studenteschi che si stava per l'appunto lamentando proprio della totale e completa chiusura del governo (e più in generale del mondo politico) alle richieste del mondo giovanile. Di fronte al montante malcontento studentesco (e non solo), l'attuale governo ha infatti contrapposto una "originale" strategia politica. Anzichè aprire un dialogo serio che tolga ossigeno a chiunque tenti di infiammare lo scenario politico italiano col fuoco della violenza, che ti combina il governo? Irride, insulta, fomenta con un lessico ed una retorica squadrista. Il governo sembra, con tale atteggiamento, incoraggiare ogni schieramento estremista che voglia approfittarsi delle tensioni in atto a causa della crisi economica e della cosiddetta "riforma" Gelmini. Un governo che sostiene "seriamente" che "Gli studenti veri stanno a casa a studiare", d'altra parte, è un governo pericoloso. Il rifiuto di un dialogo alla pari è infatti il principio con cui si abbandona la via democratica. La democrazia si nutre del dialogo ed il dialogo del rispetto. La democrazia senza dialogo nè rispetto è una scatola vuota. Il governo attuale non solo si rifiuta di aprire un qualsiasi dialogo costruttivo con gli studenti, i sindacati, i disoccupati, i terremotati, i "discaricati" ed "ovviamente" l'opposizione, ma, di fronte ai gravi episodi di violenza di piazza di questi giorni, si permette perfino di ignorare totalmente anche le parole del Presidente Napolitano. Parole che invitavano calorosamente il mondo politico a non lasciare inascoltato il crescente malcontento dei giovani. purtroppo paole al vento...



In questo già non entusiasmante scenario, si colloca la trasmissione tv in questione. Nel corso della puntata di Annozero, il ministro La Russa oltre a zittire ripetutamente chi non la pensava come lui al grido di "Vigliacco! Fifone! Stai zitto!", oltre a far pateticamente finta di andarsene dallo studio televisivo per poi sedersi comodamente, oltre ad accusare di apologia di reato lo studente zittito e la trasmissione stessa, oltre a pensare di offendere Santoro dicendo che è di sinistra e a svicolare quando Santoro stesso gli ha ricordato che in Italia c'è una Costituzione che garantisce la libertà di pensiero, oltre a commentare con un sarcastico "Allora siamo a posto!" alla constatazione che, in Italia, spetta alla magistratura e solo alla magistratura il compito della valutazione dei reati, oltre...
...beh insomma, oltre ad un sacco di esternazioni assai poco consone ad un ministro della Repubbica Italiana, Ignazio La Russa ha pure dato dell'analfabeta ad Antonio Di Pietro.

Analfabeta?!

Che sarà mai, direte voi, fra tante perle questa parrebbe pure la minore. Una quisquizia, tanto più che Di Pietro aveva più volte apostrofato La Russa con l'epiteto di "fascista". Beh, in effetti, la cosa sarebbe ridicola se La Russa avesse ribattuto a Di Pietro dandogli dell'analfabeta. L'episodio sarebbe ridicolo cioè se, essendosi risentito di essere chiamato "Fascista", il ministro avesse sbottato, ma le cose non sono andate così. A parte il fatto è che La Russa non sembrava risentito per nulla dell'epiteto di fascista, la cosa veramente grave è che quando Di Pietro ha ricordato al ministro che "essere analfabeti è consentito, ma fascisti no", il "buon" Ignazio ha prontamente risposto "E chi l'ha detto?!".


Chi l'ha detto? La Costituzione della Repubblica Italiana, ecco chi:

- È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.
( DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI - XII)

Per tacere l'ancor più esplicita "legge Scelba", ossia la legge n. 645 del 20 giugno 1952, che è poi la legge attuativa proprio di quel pezzetto di Costituzione Italiana. Il vostro affezionato Panda, non è un ministro della Repubblica, ma se lo fosse avrebbe dovuto giurare fedeltà alla Repubblica e all'osservanza leale della Costituzione e delle leggi, così come ha fatto dovrebbe aver fatto il ministro della Difesa Ignazio La Russa. Comunque la si pensi sugli scontri di piazza, è evidente la gravità politica delle affermazioni del ministro. Il suo atteggiamento provocatorio, il suo orgoglio fascista, le sue grida isteriche, il voler zittire e offendere gli altri e non ultimo lo sguardo divertito ed arrogante, sono atteggiamenti che, all'interno di una trasmissione tv, sanno di regime "non-più-solo-mediatico".
Le vicende che sono accadute nel corso della puntata di Annozero, hanno fatto ridere o sorridere un sacco di persone, ma non c'è nulla da ridere su un ministro della Difesa che sostiene in diretta televisiva la liceità di essere fascisti. Tanto meno se tale diatriba nasce in merito ad una discussione che ruota intorno all'anientamento dell'Università pubblica da un lato, alle violenze di piazza dall'altro e alla disperazione sociale di massa dall'altro ancora.

Proprio la disperazione politica, sociale ed economica delle giovani generazioni, ossia il futuro dell'Italia, meriterebbe più rispetto ed attenzione da parte di tutti e non solo da parte del ministro La Russa. Le risatine isteriche di cervelli video-lesi non salveranno l'Italia e i suoi figli dalle conseguenze dei suoi peggior difetti. L'autoironia ed il "non prendersi troppo sul serio", infatti, sono oggi solo un vago ricordo di italiche virtù del passato, ormai subdolamente e completamente rimpiazzate da un menefreghismo ridanciano e superficiale, da un qualunquismo di massa, da un tubo catodico che sostituisce ad un tempo cuore e cervello. La Seconda Guerra Mondiale e i suoi circa 50 milioni di morti dovrebbero farci ricordare (intendo in primis proprio a noi italiani) che i peggiori difetti dell'Italia sono difetti che non devono e non possono mai essere sottovalutati. Mai e per nessun motivo. Sì, insomma, il fascismo è un "vizietto" difficile da perdere! E ammettiamolo: una vasta parte degli italiani quel "vizietto" non l'ha ancora perso. Forse tra altri 50 milioni di morti...

Saluti a tutti dal Panda.

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