venerdì 10 dicembre 2010

Iraq, global warning, picco del petrolio ed infelicità

"Mi rattrista che sia politicamente sconveniente riconoscere quello che tutti sanno: la guerra in Iraq riguarda in gran parte il petrolio."

Chi pensate abbia detto queste parole? Un'attivista di Greenpeace? Gino Strada? Amnesty International?
Eh no! Le ha dette Alan Greenspan, ex-presidente della Fed ossia la Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti. Non un presidente della Fed qualunque, ma quello che è restato in carica per più tempo (dal 1987 al 2006) di ogni altro presidente della Fed. Quello che, da strenuo difensore del "laissez-faire" qual'è sempre stato, è probabilmente uno dei principali responsabili della crisi finanziaria con cui tutti dobbiamo fare i conti ogni giorno. Lo stesso Alan Greenspan che, dopo aver finalmente lasciato la sua poltrona alla Fed è stato assunto da un Hedge Fund famoso per aver scommesso sullo scoppio della bolla che il buon Alan aveva precedentemente contribuito a gonfiare. Il "fortunato" Alan che si è ritrovato nell'unica azienda al mondo ad aver guadagnato dallo scoppio della bolla, per la cronaca poco meno di 4 miliardi di dollari. 3,7 miliardi di dollari succhiati dalle vene esangui dell'economia reale, mentre la gente comune perdeva (negli Usa e nel resto del mondo) il lavoro e la casa. Perdeva? Diciamo che, ormai a distanza di anni, la gente comune continua a perdere il posto di lavoro e la casa. Un oceano di disperazione su cui i fondi speculativi continuano tutt'oggi a guadagnarci sopra cifre folli. Grazie Alan!

"Se hai una così misera considerazione di Alan Greespan, perchè lo citi?" vi domanderete voi. Beh, lo cito proprio perchè non vi sono dubbi. Nonostante le sviolinate passate dei mass media, non v'è alcun dubbio su ciò che ha combinato. Nonostante l'attuale silenzio dei mass media, non v'è dubbio su chi sia. Voglio dire quel tizio è stato quello che è stato e ha potuto fare quello che ha fatto solo ed esclusivamente grazie all'appoggio incondizionato di presidenti degli Stati Uniti come Ronald Reagan e George W. Bush. Definirlo un comunista o anche solo vagamente di sinistra sarebbe un'impresa anche per il nostro attuale Presidente del Consiglio dei Ministri. Non che l'essere di destra o di sinistra voglia dire molto per gente come Alan. L'unica cosa che persone come lui capiscono sono i soldi. Soldi e null'altro. Soldi, tanti e subito.

Mi domando: ma vi ricordate quando, per decidere sull'intervento in Iraq, si parlava di Armi di Distruzione di Massa? Vi ricordate quando si parlava di esportare la democrazia con i B52 e i missili intelligenti? Vi ricordate quando a milioni scendemmo in piazza in tutto il mondo per chiedere la Pace? Vi ricordate il silenzio assordante che è seguito?

E' stato un lungo silenzio, interrotto di quando in quando dall'ennesima news di un sanguinoso attentato suicida avvenuto in una qualche sconosciuta piazza irachena. Una strage dietro l'altra, letta con rassegnazione e senza inflessioni da un anonimo ed annoiato speaker. Poi è giunto l'Afganistan e poi, se non ci si metteva di mezzo la più catastrofica alluvione che si sia mai vista prima, ci si poteva mettere dentro anche il Pakistan.Sempre per tacer della Cecenia e della Nigeria ovviamente.

La Storia è passata con il suo carico di morti e distruzione ed è ora di dire chiaramente che sull'Iraq c'era chi aveva torto marcio e chi ragione da vendere. Chi aveva torto marcio è chi quella guerra l'ha voluta o appoggiata. Chi aveva ed ha ragione da vendere sono coloro che avevano tentato di avvisare che la storia delle Armi di Distruzione di Massa puzzava. Aveva ragione chi aveva detto (e tuttora dice) che i terroristi si combattono diffondendo il benessere e non spargendo bombe a tappeto sulla popolazione civile. Aveva ragione chi aveva detto che in Iraq ci si andava per il petrolio e non per motivi umanitari (strano proprio come Alan?! Ma a differenza di lui, ciò fu detto da persone comunissime sfruttando il buonsenso e non la conoscenza diretta di qualche amico petroliere).  L'Iraq non era l'unico regime sul pianeta purtroppo, eppure lì ci siamo andati con i carri armati mentre altrove non solo non ci andiamo, ma continuiamo a stringere nuovi e robusti legami economici pur sapendo perfettamente di stringerli con dittature feroci.

Si è andati in Iraq per rubare il petrolio agli iracheni. Si è invaso l'Iraq per nascondere temporaneamente  l'avvicinarsi del picco del petrolio. E' stato facile nascondere un fatto epocale come il picco del petrolio. Si è riusciti con mass midia ammaestrati, tramite operazioni facilmente occultate dal black-out informativo della guerra stessa e oviamente grazie della politica dei giornalisti "embedded". Le democrazie occidentati sono state totalmente scippate della libertà di stampa senza neppure accorgersene. Si è andati in Iraq per difendere il Dollaro tramite falso petrolio saudita e per speculare sugli armamenti e sulla "ricostruzione" dell'Iraq. Le democrazie occidentali non hanno saputo fermare le bramosie dei loro governanti ed hanno così ulteriormente aggravato un processo di massiccio riarmo che era già in atto su tutto il pianeta. Così si è data voce e linfa vitale a qualsiasi organizzazione terroristica sul pianeta. Le democrazie occidentali non sono state in grado di tenere a bada le proprie lobby ed ora il mondo è più povero, più inquinato e più pericoloso. Per tutto questo e molto altro ancora dobbiamo ringraziare gente che potremmo definire gli amici di Alan Greespan.

La stessa gente che ha spudoratamente mentito al mondo creando la guerra in Iraq è la stesso tipo di persone che ora nega il global warning con le stesse motivazioni con cui anni fa le case del tabacco negavano la pericolosità del fumo di sigarette. Quelle persone sono le stesse che parlano delle energie rinnovabili come se fossero ancora tecnologicamente immature e perfino potenzialmente dannose per l'ambiente ed il paesaggio. Quelle sono le stesse persone che dicono che il picco del petrolio è una frottola, che è tutta colpa della speculazione finanziaria. Sono le stesse persone che, curiosamente, dicevano e tuttora dicono che il mercato libero si autoregola ed è in assoluto il miglior sistema economico che l'uomo abbia mai creato. Sono le persone che sostengono che bisogna quindi lasciar fare tutto al mercato. "Sì è vero,"-  essi dicono -" il mercato ha generato la crisi economica, ma troverà miracolosamente anche la cura, quindi bisogna lasciarlo fare ed evitare a tutti i costi di porrgli dei limiti come ad esempio ratificare accordi internazionali sulle emissioni di CO2 oppure adottare una regolamentazione finanziaria saldamente anti-speculativa". Questi sono gli stessi che dicono che le compagnie petrolifere devono essere lasciate libere di trivellare dove e come cacchio vogliono questo povero pianeta anche se il disastro del Golfo del Messico e della BP è tutt'altro che finito. Queste sono persone del del "laissez-faire" ossia del "lascir fare" che però sottintende sempre il "losciar fare a loro, senza porre limiti o regole civili di sorta". Sono persone che hanno fatto della menzogna un'arte e una scienza oltre che una ragione di vita. In quanto tali sanno che per vncere non occorre convincere tutti che le proprie menzogne siano vere. Per vincere a loro basta insinuare il dubbio. Basta anche solo distrarre. Sono persone pronte a tutto...
Ma che persone sono?

Beh, non saprei?! L'unica cosa che le accomuna tutte quante è quella di essere plurimiliardari legati a doppia mandata alle lobby del petrolio e delle armi. Brave persone, vestite sempre elegatemente anche nei momenti più difficili (per noi). Ma se devo dirla tutta, sono soprattutto gente triste. Triste come chi passa la sua intera esistenza a truffare il prossimo accumulando sempre più soldi di cui non ha assolutamente bisogno. Triste come chi distrugge il mondo intero nel tentativo di rimpiazzare la felicità che ha perso (o mai provato) con il potere. Triste come gente che inganna se stessa come i suoi simili, schiava delle proprie ossessioni. Triste come gente che prova ad annegare nel lusso e nell'ostentazione del potere la più banale e comune delle paure: quella della morte. Persone che amano il potere, il sesso, il lusso ed i soldi non in quanto tali, ma come temporanee distrazioni dalla propria tristissima natura. Persone da compatire e non da odiare, nè tantomeno invidiare.

A noi tutti (loro compresi) il vostro affezionato Panda augura, fin da ora, un avvenire ed un mondo migiore.

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