venerdì 3 settembre 2010

Internet candidato al Nobel per la Pace

Perchè candidare al Nobel per la Pace proprio Internet?
Qualcuno dirà che Internet non è una persona e quindi non gli si può attribuire il premio Nobel, ma ciò è falso perché già in passato esso fu assegnato ad organizzazioni ed Istituti. Il problema del “a chi dare il premio in denaro”, è un problema di poco conto e facilmente superabile nel momento in cui si convenga che Internet meriti il Nobel per la Pace. Credo quindi che la vera domanda dovrebbe essere: perchè non farlo? Perché non candidare Internet?


Internet permette a chiunque di entrare in contatto con persone vicine e lontane (o lontanissime). Alcuni (per fortuna sempre di meno) si ostinano a considerare Internet solo ed esclusivamente come una fredda ed asettica rete di computer. Internet è molto di più di questo, perché, dietro ad ogni computer, c'è almeno una persona, con i suoi sogni, le sue idee, le sue speranze.

Internet concede una libertà senza precedenti a tutti quei sogni, idee e speranze. Internet permette di far arrivare l'informazione dove c'è censura. Permette di vedere e sapere quello che non si vuole far sapere né vedere. Permette di unire centinaia di milioni di persone desiderose unicamente di socializzare. Permette di dire la propria a tutti. Internet da voce anche a chi, per millenni, è stato azzittito da persone, istituzioni o condizioni economiche avverse. Quindi perché non candidarlo al Nobel per la Pace?

A questo punto qualcuno inevitabilmente finisce col dire o pensare: “Ma in Internet ci sono i pedofili, i terroristi, i neo-nazisti, le istruzioni per fabbricare bombe, i truffatori…”.

E’ verissimo, ma è altrettanto vero che tutto ciò rappresenta solo una parte infinitesimale di Internet, benché sia la più reclamizzata dai mass-media tradizionali (chissà perché). Inoltre, se ciò accade, è solo perché non ci sono accordi internazionali per frenare questi fenomeni, né autorità internazionali a vigilarli e reprimerli. In altre parole i “cattivi”, su Internet, non fanno altro che sfruttare le divisioni geopolitiche di questo mondo che è un mondo tanto globalizzato economicamente ed ecologicamente quanto pseudo-tribale e diviso a livello politico, sociale e culturale. La colpa di tutto ciò non risiede quindi in quello che ci unisce (ossia Internet), ma in quello che ci divide (ossia istituzioni pateticamente arcaiche e violente chiamate nazioni). Fuor di retorica, oggi le nazioni sono fonte di divisioni artificiose, violenze gratuite, ma soprattutto rappresentano incredibili ed infinite opportunità di lucro essendo state abbandonate alla mercé di regimi e multinazionali di ogni genere, anzi di un unico genere: il peggiore.

In Internet c’è di tutto, ma quello che non può mai mancare è qualcuno che comunichi con qualcun altro. Se Internet è conosciuta anche come la Rete, un motivo c’è. E c’è pure un motivo se non si chiama il “grande canale”: nessuno può azzittire nessuno. Nessuno è in una posizione privilegiata. La democrazia in Internet non è un astratto ideale, ma una concreta necessità cui tutti si devono piegare (compreso chi, la democrazia, proprio la detesta).
Internet non è la Pace, ma uno strumento di Pace. Non lasciamo che politici, multinazionali e militari lo colonizzino e lo riducano a loro immagine e somiglianza. Non lasciamo che divenga la TV del futuro. Viviamo Internet con passione e con orgoglio culturale rivendichiamone la natura candidandola al Nobel per la Pace.

Molti pensano che la democrazia sia partecipazione. Molti altri pensano che la democrazia sia un preludio alla Pace. In Internet si deve partecipare e si deve per forza essere democratici. Se è pur vero che ciò non dipende da una scelta, lo è anche il fatto che ciò contribuisce grandemente a formare una cultura sempre più condivisa. Una cultura di Pace.

Saluti a tutti dal Panda.

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